Percorso formativo: Luca, Lucia e Dalila raccontano...

Posted by associazione




Da un po' di tempo stiamo proponendo un percorso di formazione e preparazione a giovani e adulti che desiderano vivere un'esperienza di volontariato in terra africana. Ecco alcune testimonianze.







“Salvare il mondo!!” 
E’difficile riuscire a descrivere un esperienza, un percorso personale, soprattutto quando questo ti procura più domande di quelle che pensavi di avere in partenza. Tutto è cominciato dalla proposta di una cara amica, che metteva insieme comuni interessi verso una terra misteriosa ma anche “bisognosa”, almeno secondo il sentire comune cui uno è abituato, l’Africa. Dal momento che mi sono trovato davanti la possibilità di potermi avvicinare un poco verso un piccolo sogno mi sono buttato a capofitto in questa “avventura”. È buffo se ripenso al nostro stato d’animo la prima volta che io e Lucia siamo partiti per il primo incontro con la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore, superconvinti di partire l’estate in arrivo. È bastato poco per rendersi conto che si trattava di tutt’altro che andare a fare una visitina in un altro continente. Uno può pensare che basti andare lì a dare un’occhiata in giro per darsi un’idea della situazione e magari “salvare il mondo”. Mi è bastato ascoltare l’esperienza di persone che hanno passato lì buona parte della loro vita per rendermi conto che forse non basta tutta la propria esistenza per conoscere veramente un altro popolo, “vicino” per certi versi, ma incredibilmente lontano dal nostro modo di concepire il vivere. 
Sono tornato a casa dal primo incontro con due “doni”: 1) mille dubbi e domande che mi hanno tenuto impegnato fino all’incontro successivo 2) la contentezza di aver conosciuto persone che per molti aspetti sono un buon esempio di semplicità umana (sempre più rara oggigiorno). Fino al secondo incontro ho avuto modo di parlare con amici e genitori e di riflettere un bel po’ fra me e me. Non mi sento ostacolato da nessuno, nemmeno dal mio istinto, a buttarmi a testa bassa in questa esperienza, ma ho deciso di lasciare tempo a me stesso di maturare, non per partire chissà quando ma perché è veramente importante sentirsi realmente aperti e ricettivi per scontrarsi con una realtà così diversa dalla propria. La cosa che più mi ha colpito negli incontri successivi è stato capire che in un esperienza del genere non puoi che smettere di sentirti “salvatore del mondo”, per lasciare posto alla richiesta più profonda e spesso repressa di sentirsi salvato da una nuova consapevolezza, da un altro modo di vivere e di pensare, incredibilmente più semplice del proprio, seppur troppo spesso corollato dalla tragedia. Ora capisco molto di più l’importanza della preparazione prima della partenza. Potrei scrivere ancora descrivendo diverse tante altre cose, ma per ora sono sicuro che questi sono gli aspetti che più mi hanno segnato finora in questo percorso. Spero di poter ascoltare presto anche i pensieri di tutti gli altri amici e compagni di questo cammino, più o meno lungo per ognuno di noi. Fino a quel momento mando a tutti voi un forte abbraccio. A presto,
Luca


Voglio andare in Africa
Mi è sempre piaciuto incontrare le persone, da piccola chiedevo sempre il nome agli "sconosciuti", che da quel momento in poi smettevano di essere sconosciuti...e ho sempre desiderato viaggiare, a volte mi sento in dovere di farlo perchè percepisco il mondo come una casa, e se ci è data la grande fortuna di poterci vivere può essere anche giusto darle un'occhiata...e non solo attraverso lo sguardo, spesso distorto o non completo, dei media;forse poter guardare le cose da vicino è un modo migliore per conoscerle, e saperle apprezzare. Soprattutto mi rendo conto che ci sono talmente tante realtà diverse che si affacciano al mondo con punti di vista talmente differenti, che provare, non dico a comprenderli fino in fondo ma, almeno a conoscerli può servire anche ad essere un pò più critici nei confronti dei nostri punti di vista, stigmatizzati e accettati da tutti (perchè "normali" per la società) ma a volte alquanto discutibili. Un giorno dissi alla mamma: "voglio andare in Africa"...ci avevo pensato? Si, ma forse troppo poco...e in maniera un pò superficiale...lei mi indicò la "Compagnia missionaria del Sacro Cuore" che aveva conosciuto tramite un'amica...così un pomeriggio del gennaio 2008 ho preso il treno verso Bologna per "avere informazioni" circa questa "nuova esperienza"... ormai ci avviamo verso il quarto incontro di questo percorso...e ho scoperto che oltre a prendere informazioni bisogna prendere tanta tanta consapevolezza…
Mi ricordo le considerazioni dei primi tempi: mi dicevo sempre "vado li perchè hanno bisogno di me e del mio aiuto"; adesso sicuramente continuo a dire di potermi rendere utile...una volta sul luogo...ma mi chiedo sempre più spesso: "sono io ad aver bisogno di loro? della loro semplicità?" Sempre più mi ripeto che se vado li non posso certo cambiare il mondo...quella realtà, quelle persone...e non devo...ma da che pulpito noi a volte pensiamo di dover predicare i nostri valori pensando che siano superiori, che permettano di stare meglio, e di vivere in modo più "civile"? Ma chi l'ha detto...a volte pensiamo "poverini non è colpa loro perchè non sanno!"...siamo noi spesso i poverini a non capire che per essere buoni e bravi non sia necessario che tutti la pensino come noi.
Perciò man mano che porto avanti il percorso...mi chiedo sempre più le motivazioni che mi spingano ad intraprendere questo viaggio...che non è solo l'andare li, ma è quello che sta alla base...io lo intendo come ricerca di un modo migliore per amare gli altri, perchè noi a volte ci sentiamo tanto capaci e tanto bravi...ma lo siamo veramente? Vogliamo fare grandi cose...quando a volte basta l'amore di una mamma che tiene sempre attaccato a sè il proprio bimbo quando è piccolo...così che questo possa sentire sempre il suo calore...piccoli gesti che aprono il cielo e lo fanno sorridere. Vorrei che fosse uno scambio...vorrei poter donare qualcosa di mio all'Africa perchè sento che essa mi darà tanto...ho paura di non riuscirci...spesso ho sentito dire che a volte basta un sorriso per portare la speranza a qualcuno…al povero
Ma chi è il povero? A volte sono egoista...se penso di dover fare km e km per raggiungere "i poveri" di questa terra...quando magari nel tuo paese potresti fare tanto e tanto...e non solo per chi "non ha", ma anche per chi crede di avere tanto, e poi si ritrova in un mare di solitudine...il povero nell'anima…un amico, un conoscente...e per non andare lontano il vicino della porta accanto che ha la casa più grande della tua.
D'altra parte...penso che in questo momento ,e ringraziando di averne la grande opportunità...le due cose non siano in alternativa: e soprattutto credo che questa esperienza non debba essere un approdo, un punto d'arrivo...ma una tappa di un disegno più grande e di un viaggio molto più lungo…la cui meta solo Dio può stabilire…già Dio...in questo periodo mi cerca molto più di quanto sia io a cercarlo...lo dico perchè mi capitano un sacco di cose belle, d'incontri, di occasioni che non so attribuire a nessun altro se non a Lui e intanto per ora tengo socchiuse le porte...perchè sono ostinata, ma sento che continua a bussare e chissà che questa non possa essere un' ulteriore occasione per invitarlo ad entrare a casa mia a prendere un caffè? Lo spero tanto..
Lucia


Seguire una meta…
Inseguire fortemente un desiderio presuppone una riflessione. Farsi delle domande per me significa evitare di andare avanti, seguire una meta, senza capire veramente dove sto andando. Non voglio accontentarmi, arrendermi alla routine, ma voglio capire cosa mi rende felice nella vita…Ho sempre pensato che avrei trovato la serenità facendo qualcosa per il prossimo, chiunque esso sia. Ma ne sono davvero capace? Senza una guida, senza uno scambio sincero con qualcuno che ha fatto delle scelte forti e che capisce quanto sia importante trovare la propria strada, è più difficile vedere tutte le possibili alternative che mi si possono porre davanti agli occhi. Quello che voglio dire è che per me è importante avere qualche momento in cui mi posso mettere in ascolto dei miei desideri e delle mie capacità al di fuori della vita di tutti i giorni e, soprattutto, trovarmi a scambiare le mie idee con chi si ritrova nella mia stessa situazione, ma non condivide con me la quotidianità. Per questo mi sento semplicemente di ringraziare Orielda e Paola che mi hanno invitato a partecipare agli incontri in preparazione al volontariato internazionale, ma anche gli altri ragazzi che condividono con me questa esperienza: grazie!!!
Dalila
Da un po' di tempo stiamo proponendo un percorso di formazione e preparazione a giovani e adulti che desiderano vivere un'esperienza di volontariato in terra africana. Ecco alcune testimonianze. “Salvare il mondo!!” E’difficile riuscire a descrivere un esperienza, un percorso personale, soprattutto quando questo ti procura più domande di quelle che pensavi di avere in partenza. Tutto è cominciato dalla proposta di una cara amica, che metteva insieme comuni interessi verso una terra misteriosa ma anche “bisognosa”, almeno secondo il sentire comune cui uno è abituato, l’Africa. Dal momento che mi sono trovato davanti la possibilità di potermi avvicinare un poco verso un piccolo sogno mi sono buttato a capofitto in questa “avventura”. È buffo se ripenso al nostro stato d’animo la prima volta che io e Lucia siamo partiti per il primo incontro con la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore, superconvinti di partire l’estate in arrivo. È bastato poco per rendersi conto che si trattava di tutt’altro che andare a fare una visitina in un altro continente. Uno può pensare che basti andare lì a dare un’occhiata in giro per darsi un’idea della situazione e magari “salvare il mondo”. Mi è bastato ascoltare l’esperienza di persone che hanno passato lì buona parte della loro vita per rendermi conto che forse non basta tutta la propria esistenza per conoscere veramente un altro popolo, “vicino” per certi versi, ma incredibilmente lontano dal nostro modo di concepire il vivere. Sono tornato a casa dal primo incontro con due “doni”: 1) mille dubbi e domande che mi hanno tenuto impegnato fino all’incontro successivo 2) la contentezza di aver conosciuto persone che per molti aspetti sono un buon esempio di semplicità umana (sempre più rara oggigiorno). Fino al secondo incontro ho avuto modo di parlare con amici e genitori e di riflettere un bel po’ fra me e me. Non mi sento ostacolato da nessuno, nemmeno dal mio istinto, a buttarmi a testa bassa in questa esperienza, ma ho deciso di lasciare tempo a me stesso di maturare, non per partire chissà quando ma perché è veramente importante sentirsi realmente aperti e ricettivi per scontrarsi con una realtà così diversa dalla propria. La cosa che più mi ha colpito negli incontri successivi è stato capire che in un esperienza del genere non puoi che smettere di sentirti “salvatore del mondo”, per lasciare posto alla richiesta più profonda e spesso repressa di sentirsi salvato da una nuova consapevolezza, da un altro modo di vivere e di pensare, incredibilmente più semplice del proprio, seppur troppo spesso corollato dalla tragedia. Ora capisco molto di più l’importanza della preparazione prima della partenza. Potrei scrivere ancora descrivendo diverse tante altre cose, ma per ora sono sicuro che questi sono gli aspetti che più mi hanno segnato finora in questo percorso. Spero di poter ascoltare presto anche i pensieri di tutti gli altri amici e compagni di questo cammino, più o meno lungo per ognuno di noi. Fino a quel momento mando a tutti voi un forte abbraccio. A presto, Luca Voglio andare in Africa Mi è sempre piaciuto incontrare le persone, da piccola chiedevo sempre il nome agli "sconosciuti", che da quel momento in poi smettevano di essere sconosciuti...e ho sempre desiderato viaggiare, a volte mi sento in dovere di farlo perchè percepisco il mondo come una casa, e se ci è data la grande fortuna di poterci vivere può essere anche giusto darle un'occhiata...e non solo attraverso lo sguardo, spesso distorto o non completo, dei media;forse poter guardare le cose da vicino è un modo migliore per conoscerle, e saperle apprezzare. Soprattutto mi rendo conto che ci sono talmente tante realtà diverse che si affacciano al mondo con punti di vista talmente differenti, che provare, non dico a comprenderli fino in fondo ma, almeno a conoscerli può servire anche ad essere un pò più critici nei confronti dei nostri punti di vista, stigmatizzati e accettati da tutti (perchè "normali" per la società) ma a volte alquanto discutibili. Un giorno dissi alla mamma: "voglio andare in Africa"...ci avevo pensato? Si, ma forse troppo poco...e in maniera un pò superficiale...lei mi indicò la "Compagnia missionaria del Sacro Cuore" che aveva conosciuto tramite un'amica...così un pomeriggio del gennaio 2008 ho preso il treno verso Bologna per "avere informazioni" circa questa "nuova esperienza"... ormai ci avviamo verso il quarto incontro di questo percorso...e ho scoperto che oltre a prendere informazioni bisogna prendere tanta tanta consapevolezza… Mi ricordo le considerazioni dei primi tempi: mi dicevo sempre "vado li perchè hanno bisogno di me e del mio aiuto"; adesso sicuramente continuo a dire di potermi rendere utile...una volta sul luogo...ma mi chiedo sempre più spesso: "sono io ad aver bisogno di loro? della loro semplicità?" Sempre più mi ripeto che se vado li non posso certo cambiare il mondo...quella realtà, quelle persone...e non devo...ma da che pulpito noi a volte pensiamo di dover predicare i nostri valori pensando che siano superiori, che permettano di stare meglio, e di vivere in modo più "civile"? Ma chi l'ha detto...a volte pensiamo "poverini non è colpa loro perchè non sanno!"...siamo noi spesso i poverini a non capire che per essere buoni e bravi non sia necessario che tutti la pensino come noi. Perciò man mano che porto avanti il percorso...mi chiedo sempre più le motivazioni che mi spingano ad intraprendere questo viaggio...che non è solo l'andare li, ma è quello che sta alla base...io lo intendo come ricerca di un modo migliore per amare gli altri, perchè noi a volte ci sentiamo tanto capaci e tanto bravi...ma lo siamo veramente? Vogliamo fare grandi cose...quando a volte basta l'amore di una mamma che tiene sempre attaccato a sè il proprio bimbo quando è piccolo...così che questo possa sentire sempre il suo calore...piccoli gesti che aprono il cielo e lo fanno sorridere. Vorrei che fosse uno scambio...vorrei poter donare qualcosa di mio all'Africa perchè sento che essa mi darà tanto...ho paura di non riuscirci...spesso ho sentito dire che a volte basta un sorriso per portare la speranza a qualcuno…al povero Ma chi è il povero? A volte sono egoista...se penso di dover fare km e km per raggiungere "i poveri" di questa terra...quando magari nel tuo paese potresti fare tanto e tanto...e non solo per chi "non ha", ma anche per chi crede di avere tanto, e poi si ritrova in un mare di solitudine...il povero nell'anima…un amico, un conoscente...e per non andare lontano il vicino della porta accanto che ha la casa più grande della tua. D'altra parte...penso che in questo momento ,e ringraziando di averne la grande opportunità...le due cose non siano in alternativa: e soprattutto credo che questa esperienza non debba essere un approdo, un punto d'arrivo...ma una tappa di un disegno più grande e di un viaggio molto più lungo…la cui meta solo Dio può stabilire…già Dio...in questo periodo mi cerca molto più di quanto sia io a cercarlo...lo dico perchè mi capitano un sacco di cose belle, d'incontri, di occasioni che non so attribuire a nessun altro se non a Lui e intanto per ora tengo socchiuse le porte...perchè sono ostinata, ma sento che continua a bussare e chissà che questa non possa essere un' ulteriore occasione per invitarlo ad entrare a casa mia a prendere un caffè? Lo spero tanto.. Lucia Seguire una meta… Inseguire fortemente un desiderio presuppone una riflessione. Farsi delle domande per me significa evitare di andare avanti, seguire una meta, senza capire veramente dove sto andando. Non voglio accontentarmi, arrendermi alla routine, ma voglio capire cosa mi rende felice nella vita…Ho sempre pensato che avrei trovato la serenità facendo qualcosa per il prossimo, chiunque esso sia. Ma ne sono davvero capace? Senza una guida, senza uno scambio sincero con qualcuno che ha fatto delle scelte forti e che capisce quanto sia importante trovare la propria strada, è più difficile vedere tutte le possibili alternative che mi si possono porre davanti agli occhi. Quello che voglio dire è che per me è importante avere qualche momento in cui mi posso mettere in ascolto dei miei desideri e delle mie capacità al di fuori della vita di tutti i giorni e, soprattutto, trovarmi a scambiare le mie idee con chi si ritrova nella mia stessa situazione, ma non condivide con me la quotidianità. Per questo mi sento semplicemente di ringraziare Orielda e Paola che mi hanno invitato a partecipare agli incontri in preparazione al volontariato internazionale, ma anche gli altri ragazzi che condividono con me questa esperienza: grazie!!! Dalila