Curiosità e stupore
Posted by Scila Zonta
È trascorsa una settimana dal nostro arrivo ad Invinha e la prima cosa che mi ha colpito è stata l’accoglienza delle ragazze. La prima sera, dopo cena, ci hanno preparato due dolci accompagnati da un paio di canti e balli e dei sorrisi travolgenti e in pochissimo tempo e senza tanti giri di parole ci hanno fatto sentire a casa.
I giorni passano velocemente seppur i ritmi di vita siano molto lenti rispetto a come siamo abituati e questa situazione così diversa e nuova mi mette alla prova in ogni momento, se all'inizio mi era molto difficile accettare questa “lentezza”, piano piano mi sto abituando e sto iniziando a capire il loro stile di vita.
… il tempo qui trascorre velocemente, grazie a queste ragazze sorprendenti e colme di solarità da lasciarci immobili a osservarle con occhi pieni di curiosità e stupore per ogni minimo sorriso tralasciato. Al primo impatto molto riservate ma appena si distrugge il muro che protegge la loro personalità, si scoprono delle persone molto simili a noi, culturalmente diverse ma brillanti nella loro particolarità.
Ti accorgi dei giorni che sono trascorsi, più velocemente di quello che credevi, quando prendi in mano il calendario e capisci che è il momento di partire di nuovo, con lo zaino in spalla, verso un’altra avventura…
Siamo partiti di nuovo verso Milevane e qui abbiamo incontrato padre Elia Ciscato, che con la sua grande conoscenza storico-culturale del Mozambico, ci ha accompagnato in lunghe passeggiate nel territorio e ci ha così descritto in modo diretto e profondo la cultura di questo popolo così diverso, così complesso e misterioso nella sua semplicità. Questi due giorni immersi nella completa natura ci hanno aiutato a riflettere su tutto ciò che avevamo fatto fin qui e su quello che avremmo trovato ad Alto Molocue: ci siamo fatti un’idea di ciò che avremmo trovato. È stato necessario riavvolgere il nastro e ripartire… e così abbiamo fatto: ci siamo messi in gioco nuovamente con uno spirito diverso e grazie all'aiuto reciproco siamo riusciti a vivere a pieno anche questa esperienza. Questo continuo cambiamento mi ha permesso di ricordare che quando pensiamo di avere la situazione sotto controllo e prevedere quello che potrà succedere, questo è il momento di fermarsi, osservare e posizionarsi con le gambe per poter fare un passo avanti e due indietro…
Un ringraziamento particolare va fatto a coloro che vivono qui e ogni giorno si alzano dal letto e donano un sorriso, un abbraccio, uno sguardo, un consiglio, una mano, qualsiasi cosa possano o riescano a dare senza chiedere niente in cambio e con l’entusiasmo e con una grinta travolgente.
È trascorsa una settimana dal nostro arrivo ad Invinha e la prima cosa che mi ha colpito è stata l’accoglienza delle ragazze. La prima sera, dopo cena, ci hanno preparato due dolci accompagnati da un paio di canti e balli e dei sorrisi travolgenti e in pochissimo tempo e senza tanti giri di parole ci hanno fatto sentire a casa.
I giorni passano velocemente seppur i ritmi di vita siano molto lenti rispetto a come siamo abituati e questa situazione così diversa e nuova mi mette alla prova in ogni momento, se all'inizio mi era molto difficile accettare questa “lentezza”, piano piano mi sto abituando e sto iniziando a capire il loro stile di vita.
… il tempo qui trascorre velocemente, grazie a queste ragazze sorprendenti e colme di solarità da lasciarci immobili a osservarle con occhi pieni di curiosità e stupore per ogni minimo sorriso tralasciato. Al primo impatto molto riservate ma appena si distrugge il muro che protegge la loro personalità, si scoprono delle persone molto simili a noi, culturalmente diverse ma brillanti nella loro particolarità.
Ti accorgi dei giorni che sono trascorsi, più velocemente di quello che credevi, quando prendi in mano il calendario e capisci che è il momento di partire di nuovo, con lo zaino in spalla, verso un’altra avventura…
Siamo partiti di nuovo verso Milevane e qui abbiamo incontrato padre Elia Ciscato, che con la sua grande conoscenza storico-culturale del Mozambico, ci ha accompagnato in lunghe passeggiate nel territorio e ci ha così descritto in modo diretto e profondo la cultura di questo popolo così diverso, così complesso e misterioso nella sua semplicità. Questi due giorni immersi nella completa natura ci hanno aiutato a riflettere su tutto ciò che avevamo fatto fin qui e su quello che avremmo trovato ad Alto Molocue: ci siamo fatti un’idea di ciò che avremmo trovato. È stato necessario riavvolgere il nastro e ripartire… e così abbiamo fatto: ci siamo messi in gioco nuovamente con uno spirito diverso e grazie all'aiuto reciproco siamo riusciti a vivere a pieno anche questa esperienza. Questo continuo cambiamento mi ha permesso di ricordare che quando pensiamo di avere la situazione sotto controllo e prevedere quello che potrà succedere, questo è il momento di fermarsi, osservare e posizionarsi con le gambe per poter fare un passo avanti e due indietro…
Un ringraziamento particolare va fatto a coloro che vivono qui e ogni giorno si alzano dal letto e donano un sorriso, un abbraccio, uno sguardo, un consiglio, una mano, qualsiasi cosa possano o riescano a dare senza chiedere niente in cambio e con l’entusiasmo e con una grinta travolgente.