Storie di vita...dal progetto "Armandinho"

Posted by Martina Cecini



Alcune storie di vita dei bambini ed adolescenti che abbiamo in adozione a distanza. Storie emblematiche che ci fanno toccare con mano come le persone possono crescere con il nostro aiuto e con la loro risposta positiva; ma anche storie drammatiche che ci interrogano sempre.


Oliveira
Frequentava la scuola comunitaria della Polana a Maputo, quando ancora vi lavorava Elvira, che era insegnante ed era coadiuvata da Alice, in quel momento segretaria della parrocchia della Polana. Elvira, missionaria portoghese, ha vissuto alcuni anni a Maputo ed Alice, mozambicana,  fa parte del gruppo di missionarie presente in quella cittá.
Giannina, missionaria italiana,  nella seconda metá degli anni ’90 era impegnata a realizzare il progetto della scuola comunitaria “Nossa Senhora das Vitórias”, di cui è tuttora responsabile, e c’é sempre stato un legame tra questa scuola e quella della Polana.
Normalmente alcuni bambini con difficoltá economiche che frequentavano la Polana, finita la quinta classe, passavano alla scuola “Nossa Senhora das Vitórias”.  Tra questi troviamo anche Oliveira, bambino piuttosto irrequieto e discolo che non era facile da governare... 
Ho conosciuto Oliveira anzitutto attraverso i racconti di Giannina, perché i ragazzi che frequentano la scuola e che sono birichini sono quelli piú citati ed anche quelli che destano maggiori preoccupazioni. Nel 2004, nel breve periodo di alcuni mesi in cui ho sostituito Giannina che é venuta in Italia per le meritate vacanze, ho conosciuto da vicino Oliveira che era veramente una peste... Assieme a lui altri degni di nota per la loro vivacitá ed impertinenza...
Però Oliveira rimane sempre nel cerchio delle strade vicine alla nostra casa ed alla parrocchia e lo si trova non solo a scuola ma quando si va a messa, quando si ha bisogno di comperare qualcosa, in un modo o in un altro è sempre visibile.
In questi ultimi anni si nota un cambiamento nel modo di fare di questo ragazzo. Prima inizia a dare una mano alla famiglia facendo piccoli servizi presso una parrucchiera che lavora proprio all’angolo dove é situata la scuola “Nossa Senhora das Vitórias”, poi sale di grado e collabora con un piccolo gazebo dove si vende un po’ di tutto e che si trova proprio di fronte alla scuola e poi… qual é la mia meraviglia! Nel 2007, in uno dei miei viaggi a Maputo, lo vedo sull’altare che fa il chierichetto. Molto meravigliata chiedo a Giannina cosa é successo e mi dice  che ha iniziato a frequentare la catechesi in parrocchia ed a prepararsi per ricevere il battesimo. 
Nel 2009 finalmente finisce la decima classe (ultima classe della scuola “Nossa Senhora das Vitórias”). Ora vive con il fratello Danilo e, stando cosí vicino, abbiamo modo di seguire le vicende della sua famiglia. In febbraio 2010 un fatto triste: muore una sorella. Ormai tutte partecipiamo alle varie vicende di questi giovani che sono cresciuti un poco con noi. 
Ma la sorpresa piú interessante é che, attualmente, Oliveira continua a studiare di giorno in un’altra scuola e, di notte lavora come guardia della scuola “Nossa Senhora das Vitórias”;  questo é degno di nota. Mi ritrovo davanti un giovane serio e impegnato. Una gran bella


Salvador
Salvador nove anni fa é stato adottato a distanza. Ha frequentato prima la scuola della Polana fino alla quinta classe. A partire dalla sesta classe ha frequentato la scuola “Nossa Senhora das Vitorias”.  Nel 2009 si è ammalato mentre frequentava  l’ottava classe.
Colpisce la storia di questo ragazzo perché, nonostante fosse ammalato, ha insistito per frequentare la scuola anche nel 2010 (nona classe). Una malattia al fegato che lo ha obbligato a ricoverarsi in ospedale durante il periodo delle ferie ( dicembre 2009 gennaio 2010). Il suo medico consigliava il riposo ma lui vuoleva assolutamente continuare a frequentare la scuola. 
Viveva con la mamma ed i due erano vestiti molto modestamente; ultimamente qualcuno  portava a scuola Salvador in spalla perché non si stancasse a camminare. Gli piaceva davvero studiare. Abitavano in un quartiere povero: “Polana Caniço” = Polana paglia, perché lí ci sono molte capanne con il tetto di paglia. La mamma ultimamente vestiva di nero a causa di un lutto in famiglia.
Questo ragazzo, adolescente, cosí pieno di voglia di studiare da costringere la mamma a cercare qualcuno che lo portasse a scuola, è morto il 7 di febbraio 2010. Non perdendo neanche gli ultimi giorni di scuola...
È stato celebrato il funerale il giorno dopo. 	Siamo rimaste di stucco e tutte molto dispiaciute. Giannina ha partecipato al funerale con i compagni ed i professori di Salvador. 
La scuola “Nossa Senhora das Vitórias” è una grande famiglia dove gioie e dolori si mescolano ogni giorno e dove un po’ tutti condividono la vita di tutti.
Alcune storie di vita dei bambini ed adolescenti che abbiamo in adozione a distanza. Storie emblematiche che ci fanno toccare con mano come le persone possono crescere con il nostro aiuto e con la loro risposta positiva; ma anche storie drammatiche che ci interrogano sempre. Oliveira Frequentava la scuola comunitaria della Polana a Maputo, quando ancora vi lavorava Elvira, che era insegnante ed era coadiuvata da Alice, in quel momento segretaria della parrocchia della Polana. Elvira, missionaria portoghese, ha vissuto alcuni anni a Maputo ed Alice, mozambicana, fa parte del gruppo di missionarie presente in quella cittá. Giannina, missionaria italiana, nella seconda metá degli anni ’90 era impegnata a realizzare il progetto della scuola comunitaria “Nossa Senhora das Vitórias”, di cui è tuttora responsabile, e c’é sempre stato un legame tra questa scuola e quella della Polana. Normalmente alcuni bambini con difficoltá economiche che frequentavano la Polana, finita la quinta classe, passavano alla scuola “Nossa Senhora das Vitórias”. Tra questi troviamo anche Oliveira, bambino piuttosto irrequieto e discolo che non era facile da governare... Ho conosciuto Oliveira anzitutto attraverso i racconti di Giannina, perché i ragazzi che frequentano la scuola e che sono birichini sono quelli piú citati ed anche quelli che destano maggiori preoccupazioni. Nel 2004, nel breve periodo di alcuni mesi in cui ho sostituito Giannina che é venuta in Italia per le meritate vacanze, ho conosciuto da vicino Oliveira che era veramente una peste... Assieme a lui altri degni di nota per la loro vivacitá ed impertinenza... Però Oliveira rimane sempre nel cerchio delle strade vicine alla nostra casa ed alla parrocchia e lo si trova non solo a scuola ma quando si va a messa, quando si ha bisogno di comperare qualcosa, in un modo o in un altro è sempre visibile. In questi ultimi anni si nota un cambiamento nel modo di fare di questo ragazzo. Prima inizia a dare una mano alla famiglia facendo piccoli servizi presso una parrucchiera che lavora proprio all’angolo dove é situata la scuola “Nossa Senhora das Vitórias”, poi sale di grado e collabora con un piccolo gazebo dove si vende un po’ di tutto e che si trova proprio di fronte alla scuola e poi… qual é la mia meraviglia! Nel 2007, in uno dei miei viaggi a Maputo, lo vedo sull’altare che fa il chierichetto. Molto meravigliata chiedo a Giannina cosa é successo e mi dice che ha iniziato a frequentare la catechesi in parrocchia ed a prepararsi per ricevere il battesimo. Nel 2009 finalmente finisce la decima classe (ultima classe della scuola “Nossa Senhora das Vitórias”). Ora vive con il fratello Danilo e, stando cosí vicino, abbiamo modo di seguire le vicende della sua famiglia. In febbraio 2010 un fatto triste: muore una sorella. Ormai tutte partecipiamo alle varie vicende di questi giovani che sono cresciuti un poco con noi. Ma la sorpresa piú interessante é che, attualmente, Oliveira continua a studiare di giorno in un’altra scuola e, di notte lavora come guardia della scuola “Nossa Senhora das Vitórias”; questo é degno di nota. Mi ritrovo davanti un giovane serio e impegnato. Una gran bella Salvador Salvador nove anni fa é stato adottato a distanza. Ha frequentato prima la scuola della Polana fino alla quinta classe. A partire dalla sesta classe ha frequentato la scuola “Nossa Senhora das Vitorias”. Nel 2009 si è ammalato mentre frequentava l’ottava classe. Colpisce la storia di questo ragazzo perché, nonostante fosse ammalato, ha insistito per frequentare la scuola anche nel 2010 (nona classe). Una malattia al fegato che lo ha obbligato a ricoverarsi in ospedale durante il periodo delle ferie ( dicembre 2009 gennaio 2010). Il suo medico consigliava il riposo ma lui vuoleva assolutamente continuare a frequentare la scuola. Viveva con la mamma ed i due erano vestiti molto modestamente; ultimamente qualcuno portava a scuola Salvador in spalla perché non si stancasse a camminare. Gli piaceva davvero studiare. Abitavano in un quartiere povero: “Polana Caniço” = Polana paglia, perché lí ci sono molte capanne con il tetto di paglia. La mamma ultimamente vestiva di nero a causa di un lutto in famiglia. Questo ragazzo, adolescente, cosí pieno di voglia di studiare da costringere la mamma a cercare qualcuno che lo portasse a scuola, è morto il 7 di febbraio 2010. Non perdendo neanche gli ultimi giorni di scuola... È stato celebrato il funerale il giorno dopo. Siamo rimaste di stucco e tutte molto dispiaciute. Giannina ha partecipato al funerale con i compagni ed i professori di Salvador. La scuola “Nossa Senhora das Vitórias” è una grande famiglia dove gioie e dolori si mescolano ogni giorno e dove un po’ tutti condividono la vita di tutti.